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Actualitzacions normatives
Impegni ex art. 102 contraddetti dall’offerta tecnica: esclusione
Un bando di gara (non PNRR) richiedeva una quota del 30% dei lavoratori da assumere fosse rispettata, sia a favore della categoria di lavoratori “giovani” (under 36), che a favore delle “donne”, mediante assunzione di tale obbligo già in sede di gara. L’aggiudicataria ha assunto una mera dichiarazione formale di adesione agli obblighi, che, secondo la ricorrente, non troverebbe però corrispondenza nell’articolazione dell’offerta, contenuta nel medesimo documento. [[CASESTUDY]] T.A.R. Campania, IV, 22 maggio 2025, n. 3916 conviene con la ricorrente. “La dichiarazione di impegno è indicata a pagina 2 (par. II, punto B), ma, in relazione alla censura oggetto di esame, è cruciale la tabella esplicativa successivamente contenuta a pagina 3, con particolare riferimento alle descrizioni dei servizi H, L, M, nelle quali sono indicate le incidenze percentuali delle diverse ca...
Un bando di gara (non PNRR) richiedeva una quota del 30% dei lavoratori da assumere fosse rispettata, sia a favore della categoria di lavoratori “giovani” (under 36), che a favore delle “donne”, mediante assunzione di tale obbligo già in sede di gara. L’aggiudicataria ha assunto una mera dichiarazione formale di adesione agli obblighi, che, secondo la ricorrente, non troverebbe però corrispondenza nell’articolazione dell’offerta, contenuta nel medesimo documento. [[CASESTUDY]] T.A.R. Campania, IV, 22 maggio 2025, n. 3916 conviene con la ricorrente. “La dichiarazione di impegno è indicata a pagina 2 (par. II, punto B), ma, in relazione alla censura oggetto di esame, è cruciale la tabella esplicativa successivamente contenuta a pagina 3, con particolare riferimento alle descrizioni dei servizi H, L, M, nelle quali sono indicate le incidenze percentuali delle diverse ca...
FOCUS: “La legittimità dell’inserimento della riduzione dei tempi di esecuzione...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. III, n. 3464 del 16 aprile 2024 offre un importante chiarimento in merito alla possibilità per le stazioni appaltanti di valorizzare la riduzione dei tempi di progettazione ed esecuzione dell’appalto come elemento economico dell’offerta, piuttosto che come parametro tecnico-qualitativo. La pronuncia si inserisce nel solco di una giurisprudenza consolidata, che riconosce la natura economica di tale parametro e la conseguente legittimità della sua valutazione congiunta al prezzo. [[CASESTUDY]] Il caso: la contestazione sulla struttura della legge di gara Nel caso esaminato, il RTI appellante incidentale ha censurato la scelta della stazione appaltante di suddividere i 20 punti previsti per l’elemento “prezzo”, destinandone una parte alla valutazione del parametro “tempo”, inteso come riduzione dei tempi di progettazione ed e...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, Sez. III, n. 3464 del 16 aprile 2024 offre un importante chiarimento in merito alla possibilità per le stazioni appaltanti di valorizzare la riduzione dei tempi di progettazione ed esecuzione dell’appalto come elemento economico dell’offerta, piuttosto che come parametro tecnico-qualitativo. La pronuncia si inserisce nel solco di una giurisprudenza consolidata, che riconosce la natura economica di tale parametro e la conseguente legittimità della sua valutazione congiunta al prezzo. [[CASESTUDY]] Il caso: la contestazione sulla struttura della legge di gara Nel caso esaminato, il RTI appellante incidentale ha censurato la scelta della stazione appaltante di suddividere i 20 punti previsti per l’elemento “prezzo”, destinandone una parte alla valutazione del parametro “tempo”, inteso come riduzione dei tempi di progettazione ed e...
La facoltà di scartare l’offerta extraeuropea può essere esercitata sulla base...
La stazione appaltante ha disposto l’esclusione sulla base della dichiarazione resa dalla società ricorrente secondo cui “la parte dei prodotti originari di Paesi terzi, ai sensi del regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, supera il 50 per cento del valore totale dei prodotti che compongono l’offerta”. Secondo la stazione appaltante “la formula normativa di cui all’art.170 comma 2 del D. Lgs. 36/2023 (così come riprodotta nell’art. 5 della Lettera di invito) non può essere interpretata restrittivamente nel senso che l’offerta contenente prodotti originari di paesi terzi possa essere respinta dalla Stazione Appaltante, solo dopo avere valutato le offerte […]”. Secondo la ricorrente, l’art. 170 citato attribuirebbe alla stazione appaltante una facoltà di respingere le offerte con prodotti extra UE sopra la soglia de...
La stazione appaltante ha disposto l’esclusione sulla base della dichiarazione resa dalla società ricorrente secondo cui “la parte dei prodotti originari di Paesi terzi, ai sensi del regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, supera il 50 per cento del valore totale dei prodotti che compongono l’offerta”. Secondo la stazione appaltante “la formula normativa di cui all’art.170 comma 2 del D. Lgs. 36/2023 (così come riprodotta nell’art. 5 della Lettera di invito) non può essere interpretata restrittivamente nel senso che l’offerta contenente prodotti originari di paesi terzi possa essere respinta dalla Stazione Appaltante, solo dopo avere valutato le offerte […]”. Secondo la ricorrente, l’art. 170 citato attribuirebbe alla stazione appaltante una facoltà di respingere le offerte con prodotti extra UE sopra la soglia de...
FOCUS: “Il principio di autoresponsabilità nelle gare telematiche: doveri e conseguenze...
La partecipazione alle gare pubbliche attraverso piattaforme digitali impone agli operatori economici un grado particolarmente elevato di diligenza. Con la sentenza n. 487/2025, il TAR Umbria ribadisce che la mancata osservanza delle regole tecnico-procedurali – chiaramente definite dalla lex specialis – ricade interamente sul concorrente, in attuazione del principio di autoresponsabilità. Il commento analizza la portata applicativa di tale principio e il suo intreccio con la dimensione telematica delle procedure di gara. [[CASESTUDY]] Introduzione La digitalizzazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici, lungi dal semplificare la responsabilità degli operatori economici, ha invece accresciuto la necessità di presidiare con rigore ogni passaggio tecnico-procedurale previsto dalle piattaforme di gara. Il TAR Umbria, con la sentenza n...
La partecipazione alle gare pubbliche attraverso piattaforme digitali impone agli operatori economici un grado particolarmente elevato di diligenza. Con la sentenza n. 487/2025, il TAR Umbria ribadisce che la mancata osservanza delle regole tecnico-procedurali – chiaramente definite dalla lex specialis – ricade interamente sul concorrente, in attuazione del principio di autoresponsabilità. Il commento analizza la portata applicativa di tale principio e il suo intreccio con la dimensione telematica delle procedure di gara. [[CASESTUDY]] Introduzione La digitalizzazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici, lungi dal semplificare la responsabilità degli operatori economici, ha invece accresciuto la necessità di presidiare con rigore ogni passaggio tecnico-procedurale previsto dalle piattaforme di gara. Il TAR Umbria, con la sentenza n...
MIT: Deroga progettazione BIM - art. 225 bis, co. 2 D. Lgs. 36/2023
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 13/05/2025, n. 3416 ha risposto al seguente quesito: Posto che l'art. 225 bis, co. 2 del D.Lgs. 36/2023 prevede che le disposizioni di cui all'art. 43 del Codice in materia di progettazione BIM non si applicano ai procedimenti di programmazione superiori alle soglie di cui all'art. 14 del Codice già avviati alla data di entrata di entrata in vigore del correttivo al Codice (31.12.2024) per i quali è stato redatto il DOCFAP ex art. 2, comma 5, dell'Allegato I.7 al Codice, si chiede se tale deroga trovi applicazione nel caso di un intervento - per il quale il DOCFAP è stato approvato nel mese di ottobre 2024 - che trova totale copertura finanziaria deliberata nel 2024all'interno del CDA dell'ente, ma da inserirsi nella programmazione triennale 2025-2027. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'a...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 13/05/2025, n. 3416 ha risposto al seguente quesito: Posto che l'art. 225 bis, co. 2 del D.Lgs. 36/2023 prevede che le disposizioni di cui all'art. 43 del Codice in materia di progettazione BIM non si applicano ai procedimenti di programmazione superiori alle soglie di cui all'art. 14 del Codice già avviati alla data di entrata di entrata in vigore del correttivo al Codice (31.12.2024) per i quali è stato redatto il DOCFAP ex art. 2, comma 5, dell'Allegato I.7 al Codice, si chiede se tale deroga trovi applicazione nel caso di un intervento - per il quale il DOCFAP è stato approvato nel mese di ottobre 2024 - che trova totale copertura finanziaria deliberata nel 2024all'interno del CDA dell'ente, ma da inserirsi nella programmazione triennale 2025-2027. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'a...
Relazione al Parlamento del Presidente Busìa sull’attività Anac nel 2024
Relazione al Parlamento del Presidente Busìa sull’attività Anac nel 2024 Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, ha tenuto stamane alle 11 alla Camera dei deputati la Relazione annuale al Parlamento dell’attività svolta dall’Autorità Anticorruzione nel 2024. Tra i temi affrontati i ritardi del Pnrr, dove in alcuni settori la spesa è inferiore al 30% delle risorse destinate; la preponderanza degli affidamenti diretti, pari al 98% dell’acquisto di servizi e forniture; il calo rilevante di appalti di lavori nel 2024 con una riduzione del 38,9%; “l’eccesso di frazionamento artificioso degli appalti per rimanere al di sotto delle soglie di legge, dietro cui sovente si nascondono sprechi e infiltrazioni criminali e mafiose”. [[CASESTUDY]] Nel 2024 il valore economico complessivo degli appalti pubblici in Italia è stato di 271,8 miliardi di euro per un totale di 26...
Relazione al Parlamento del Presidente Busìa sull’attività Anac nel 2024 Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, ha tenuto stamane alle 11 alla Camera dei deputati la Relazione annuale al Parlamento dell’attività svolta dall’Autorità Anticorruzione nel 2024. Tra i temi affrontati i ritardi del Pnrr, dove in alcuni settori la spesa è inferiore al 30% delle risorse destinate; la preponderanza degli affidamenti diretti, pari al 98% dell’acquisto di servizi e forniture; il calo rilevante di appalti di lavori nel 2024 con una riduzione del 38,9%; “l’eccesso di frazionamento artificioso degli appalti per rimanere al di sotto delle soglie di legge, dietro cui sovente si nascondono sprechi e infiltrazioni criminali e mafiose”. [[CASESTUDY]] Nel 2024 il valore economico complessivo degli appalti pubblici in Italia è stato di 271,8 miliardi di euro per un totale di 26...
Clausola su obbligo di dichiarare a pena di esclusione il ricorso al subappalto qualificante,...
Il Disciplinare di gara prevedeva che la dichiarazione di subappalto dovesse essere resa nel DGUE a pena di esclusione. In particolare, si prevedeva che “Nel rispetto del principio della «par condicio competitorum», si evidenzia inoltre che la mancata dichiarazione della volontà di far ricorso al subappalto non può essere oggetto di soccorso istruttorio, una volta che la Stazione Appaltante abbia accertato la carenza dei requisiti di partecipazione da parte del concorrente. Pertanto, la volontà di ricorrere al subappalto cd. “necessario” o “qualificante” per sopperire alla mancanza dei requisiti di partecipazione, deve essere espressamente dichiarata dal concorrente nel D.G.U.E., pena l’esclusione dalla gara.” [[CASESTUDY]] Nel proprio DGUE l’aggiudicataria dichiarava di voler subappaltare le lavorazioni della categoria principale (OG2) e delle categorie OS3 e OS30 ...
Il Disciplinare di gara prevedeva che la dichiarazione di subappalto dovesse essere resa nel DGUE a pena di esclusione. In particolare, si prevedeva che “Nel rispetto del principio della «par condicio competitorum», si evidenzia inoltre che la mancata dichiarazione della volontà di far ricorso al subappalto non può essere oggetto di soccorso istruttorio, una volta che la Stazione Appaltante abbia accertato la carenza dei requisiti di partecipazione da parte del concorrente. Pertanto, la volontà di ricorrere al subappalto cd. “necessario” o “qualificante” per sopperire alla mancanza dei requisiti di partecipazione, deve essere espressamente dichiarata dal concorrente nel D.G.U.E., pena l’esclusione dalla gara.” [[CASESTUDY]] Nel proprio DGUE l’aggiudicataria dichiarava di voler subappaltare le lavorazioni della categoria principale (OG2) e delle categorie OS3 e OS30 ...
L’obbligatoria indicazione dei costi della manodopera in offerta si impone solo...
Nel respingere l’appello il Consiglio di Stato ribadisce come l’obbligatoria indicazione dei costi della manodopera in offerta – e la correlativa verifica della loro congruità imposta alla stazione appaltante – si imponga solo per i dipendenti impiegati stabilmente nella commessa, in quanto voce di costo che può essere variamente articolata nella formulazione dell’offerta per la specifica commessa. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. V, 19/05/2025, n. 4250: 13. Il primo motivo è infondato alla luce della pacifica giurisprudenza di questa Sezione. È noto che sono costi indiretti della commessa quelli relativi al personale di supporto all’esecuzione dell’appalto o a servizi esterni, da tener distinti dai costi diretti della commessa comprensivi di tutti i dipendenti impiegati specificamente per l’esecuzione della stessa. L’obbligatori...
Nel respingere l’appello il Consiglio di Stato ribadisce come l’obbligatoria indicazione dei costi della manodopera in offerta – e la correlativa verifica della loro congruità imposta alla stazione appaltante – si imponga solo per i dipendenti impiegati stabilmente nella commessa, in quanto voce di costo che può essere variamente articolata nella formulazione dell’offerta per la specifica commessa. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. V, 19/05/2025, n. 4250: 13. Il primo motivo è infondato alla luce della pacifica giurisprudenza di questa Sezione. È noto che sono costi indiretti della commessa quelli relativi al personale di supporto all’esecuzione dell’appalto o a servizi esterni, da tener distinti dai costi diretti della commessa comprensivi di tutti i dipendenti impiegati specificamente per l’esecuzione della stessa. L’obbligatori...
FOCUS: “Certificazione di parità di genere, avvalimento e RTI nel nuovo Codice...
Con la sentenza n. 3117 dell’11 aprile 2025, la Sezione VI del Consiglio di Stato si pronuncia su un tema di crescente attualità nel diritto dei contratti pubblici: la natura e la rilevanza della certificazione di parità di genere nel quadro dei Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI) e dell’avvalimento, alla luce del nuovo Codice dei contratti pubblici di cui al D.lgs. n. 36/2023. La pronuncia contribuisce a delineare i confini applicativi degli strumenti di cooperazione tra operatori economici rispetto a requisiti e premialità non trasmissibili, rafforzando il principio per cui alcune caratteristiche organizzative dell’impresa — in particolare quelle legate ai valori sociali — costituiscono requisiti soggettivi personali e non delegabili. [[CASESTUDY]] Il quadro normativo: certificazione di parità di genere come leva di pr...
Con la sentenza n. 3117 dell’11 aprile 2025, la Sezione VI del Consiglio di Stato si pronuncia su un tema di crescente attualità nel diritto dei contratti pubblici: la natura e la rilevanza della certificazione di parità di genere nel quadro dei Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI) e dell’avvalimento, alla luce del nuovo Codice dei contratti pubblici di cui al D.lgs. n. 36/2023. La pronuncia contribuisce a delineare i confini applicativi degli strumenti di cooperazione tra operatori economici rispetto a requisiti e premialità non trasmissibili, rafforzando il principio per cui alcune caratteristiche organizzative dell’impresa — in particolare quelle legate ai valori sociali — costituiscono requisiti soggettivi personali e non delegabili. [[CASESTUDY]] Il quadro normativo: certificazione di parità di genere come leva di pr...
MIT: D.Lgs. 36/2023 allegato I.3 - Quali sono i termini di una procedura negoziata...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 13/05/2025, n. 3437 ha risposto al seguente quesito: Qualora la Stazione Appaltante decida, pur non in presenza di un interesse transfrontaliero certo, d'aggravare una procedura negoziata rientrante nella fascia di cui all'art. 50, comma 1, lettera d) utilizzando una procedura aperta, quali sono i termini delle procedure d'appalto? Quelli della procedura negoziata indicati dall'allegato I.3, art. 1, lett. d) ed art. 2 lett. d)? Oppure quelli della procedura aperta indicati dall'allegato I.3, art. 1, lett. a) ed art. 2 lett. a)? [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Nel rispetto del principio del risultato di cui all'art. 1 del Codice dei contratti che impone, tra l'altro, alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti di perseguire il risultato dell'affidamento del contratto con la massima tempe...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 13/05/2025, n. 3437 ha risposto al seguente quesito: Qualora la Stazione Appaltante decida, pur non in presenza di un interesse transfrontaliero certo, d'aggravare una procedura negoziata rientrante nella fascia di cui all'art. 50, comma 1, lettera d) utilizzando una procedura aperta, quali sono i termini delle procedure d'appalto? Quelli della procedura negoziata indicati dall'allegato I.3, art. 1, lett. d) ed art. 2 lett. d)? Oppure quelli della procedura aperta indicati dall'allegato I.3, art. 1, lett. a) ed art. 2 lett. a)? [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Nel rispetto del principio del risultato di cui all'art. 1 del Codice dei contratti che impone, tra l'altro, alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti di perseguire il risultato dell'affidamento del contratto con la massima tempe...
L’illegittima composizione della commissione di gara non deve essere contestata...
L’illegittima composizione della Commissione può essere impugnata solo dopo l’approvazione delle operazioni di gara. Perché solo con l’approvazione delle operazioni di gara si esaurisce il relativo procedimento amministrativo e diviene effettivamente riscontrabile la lesione della sfera giuridica dell’interessato. [[CASESTUDY]] Questo quanto ribadito da Consiglio di Stato, Sez. V, 16/05/2025, n. 4196: 7. Il primo motivo, con cui si è denunciata l’erroneità della sentenza per avere respinto l’eccezione di irricevibilità del ricorso, è infondato, alla luce dell’orientamento di questo Consiglio, secondo cui l’illegittima composizione della commissione di gara non deve essere contestata immediatamente ma soltanto all’esito della gara. Si è, difatti, osservato che la nomina dei componenti della commissione può essere impugnata dal partecipante alla selezione, che la...
L’illegittima composizione della Commissione può essere impugnata solo dopo l’approvazione delle operazioni di gara. Perché solo con l’approvazione delle operazioni di gara si esaurisce il relativo procedimento amministrativo e diviene effettivamente riscontrabile la lesione della sfera giuridica dell’interessato. [[CASESTUDY]] Questo quanto ribadito da Consiglio di Stato, Sez. V, 16/05/2025, n. 4196: 7. Il primo motivo, con cui si è denunciata l’erroneità della sentenza per avere respinto l’eccezione di irricevibilità del ricorso, è infondato, alla luce dell’orientamento di questo Consiglio, secondo cui l’illegittima composizione della commissione di gara non deve essere contestata immediatamente ma soltanto all’esito della gara. Si è, difatti, osservato che la nomina dei componenti della commissione può essere impugnata dal partecipante alla selezione, che la...
FOCUS: “Lo scorporo dei costi della manodopera dalla base d’asta. L’ambiguità...
Premessa Nel complesso universo delle gare pubbliche, lo scorporo dei costi della manodopera dalla base d’asta continua ad alimentare incertezza applicativa e conflitto interpretativo. L’art. 41, comma 14, del D.lgs. 36/2023, lungi dal chiarire la questione, ha introdotto una formula normativa ambigua che ha posto in crisi tanto gli operatori economici quanto le stazioni appaltanti e, come dimostrano le recenti pronunce, anche la giustizia amministrativa. La disposizione prevede che "i costi della manodopera e della sicurezza sono scorporati dall'importo assoggettato a ribasso". Ma cosa implica, concretamente, tale previsione? Impone davvero un obbligo di scorporo dalla base d’asta? E ciò significa che il ribasso deve applicarsi solo sulla quota residua dell’importo a base di gara? Due TAR recenti offrono risposte divergenti, generando un contrasto giurisprudenziale che merita ...
Premessa Nel complesso universo delle gare pubbliche, lo scorporo dei costi della manodopera dalla base d’asta continua ad alimentare incertezza applicativa e conflitto interpretativo. L’art. 41, comma 14, del D.lgs. 36/2023, lungi dal chiarire la questione, ha introdotto una formula normativa ambigua che ha posto in crisi tanto gli operatori economici quanto le stazioni appaltanti e, come dimostrano le recenti pronunce, anche la giustizia amministrativa. La disposizione prevede che "i costi della manodopera e della sicurezza sono scorporati dall'importo assoggettato a ribasso". Ma cosa implica, concretamente, tale previsione? Impone davvero un obbligo di scorporo dalla base d’asta? E ciò significa che il ribasso deve applicarsi solo sulla quota residua dell’importo a base di gara? Due TAR recenti offrono risposte divergenti, generando un contrasto giurisprudenziale che merita ...